Premesso che la nostra filosofia si fonda sul “vai dove ti porta il vento”, proverò ad anticiparvi, in breve, cosa ci riservano l’isola d’Elba e le isole minori dell’Arcipelago Toscano.
Spesso si trova molto più di quanto ci si aspetti, dal momento che questo territorio si differenzia, nonostante l’estensione non eccessiva, in mille sottili sfaccettature che ne determinano un fascino ed un mistero mai svelati.
Nei vari periodi dell’anno i paesi si trasformano da borghi marinari in cittadelle del turismo, anche se ognuna mantiene una sua peculiare vocazione.
L’isola d’Elba e la sua vida loca
Cominciamo dalla romantica Marciana Marina, a nord-ovest dell’isola, con il suo elegante lungomare ricco di banchetti,negozi e baretti, primo fra tutti lo ” Slocum”. All’ombra della torre saracena che sovrasta il porto, potete gustare un fresco bianco dell’Elba “mesciato” da Guido, lo storico oste; qui capita spesso di sedere di fianco a “Pedro”, pirata del posto: se hai un dubbio, chiedi a lui, che non mancherà di indicarti la “giusta rotta”. Marciana è anche uno splendido borgo, che dopo il tramonto si specchia nelle acque cristalline del porto, come un presepe vivente; qui la parte più antica è il “Cotone”, ricco di botteghe artigiane, e di atmosfere e colori d’altri tempi. Da qua, volendo, si parte per visitare Poggio e Marciana, splendidi paesini arroccati sulle pendici del Monte Capanne, la cui cima è raggiungibile con una ovovia, dalla quale si può ammirare lo strepitoso panorama di tutto l’arcipelago.
Se la vostra apparente sete di quiete si è placata, allora è tempo di sbarcare a est dell’Isola e tuffarsi tra le variopinte e chiassose vie di Porto Azzurro. Pub, musica ed artisti di strada animano la notte tra luci colori e odori di macchia mediterranea. L’atmosfera è sempre frizzante e la serata inizia e finisce, spesso, al “Curandero”, il locale più “cool” della strada principale. Qui, in mezzo ad un via vai di persone, talvolta si può scorgere qualche artista o personaggio famoso.
Ora però si è fatto tardi, torniamo in barca, perchè domani mattina si salpa alla volta di Capraia, la porta per la Corsica e per il mediterraneo occidentale; quest’isola rappresenta, nell’immaginario collettivo, l’isola dei pirati.
Tralasciando le ineguagliabili bellezze naturali quali Cala Rossa ed il suggestivo “Stagnone”, a Capraia si va per godere delle acque cristalline e per apprezzarne la ricca macchia mediterranea. Durante la navigazione , è molto probabile l’avvistamento di delfini e balene… non dimentichiamoci che stiamo navigando nel ” paradiso dei cetacei”… che spettacolo!
Torniamo verso l’Elba, rotta per Portoferraio, uno dei porti più ridossati del mediterraneo (parola mia e di Napoleone), anche se, spesso, non considerato perchè porto commerciale. La cittadina è capoluogo e centro culturale di tutto l’arcipelago e ,vi assicuro, trasuda storia da ogni vicolo, svolta e piazza, a partire dalla ” calata di Porto Antico”, dove ormeggeremo per scendere a terra; non stupitevi se un anziano del posto vi indica come “straniero”, qui vengono considerati così anche i Toscani. Non mi soffermo nel raccontare quante chicche nascondono i vicoli che vanno dalla calata al castello che sovrasta il borgo, ma vi invito caldamente a dedicare loro almeno un po di tempo.
L’Arcipelago, però, è anche tanto altro: è il Giglio, Pianosa, Montecristo; non si può raccontare, va vissuto, in barca o no, e per assaporarne l’essenza non vi è modo migliore che solcarne le acque con una ciurma ” Allegra!”.