L’utilizzo delle campane a bordo delle navi risale a tempi della marineria a vela; appesa sul castello serviva a battere il tempo, un colpo doppio per le ore ed un colpo solo per le mezzeore, avvisava l’equipaggio del cambio turno di guardia, cioe quattro e quattro(questi gli orari di servizio); a batterein rapida successione come segnale di incendio a bordo, come allarme generale e, a colpi lenti e cadenzati, come segnale di presenza con nebbia per nave all’ancora.
Nella giornaliera attivita della nave la campana di bordo si utilizzava quindi per avvertire l’equipaggio del momento delle mense ,la sveglia e in tutti le altre attivita di vita di bordo , con il passare del tempo le campane furono sostituite dai fischi e trombe. Con le prime reti interfoniche l’utilizzo della campana perdura ancora per segnalazioni nella nebbia e sui vecchi piroscafi, sull’albero di maestra, fu messa un’altra campana, di piu ridotte dimensioni, per il solo battere delle ore.
Oggi la presenza delle campane a bordo delle navi non è solo un fatto di tradizione; il Regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in mare, firmato a Londra il 20 Ottobre 1972, prevede (Regola 33) che “una nave di lunghezza uguale o superiore a 12 metri deve essere provvista di un fischio o di una campana” e circa i segnali sonori in condizioni di visibilita ridotta (Regola 35) stabilisce che “una nave all’ancora deve ad intervalli non superiori ad un minuto suonare la campana rapidamente per circa 5 secondi. Su una nave di lunghezza uguale o superiore a 100 metri la campana deve essere suonata a prora ed immediatamente dopo il suono della campana deve essere suonato rapidamente nella parte poppiera della nave.”